L’ARTIFICIAL INTELLIGENCE PROTAGONISTA DEL RECOVERY PLAN

L’ARTIFICIAL INTELLIGENCE PROTAGONISTA DEL RECOVERY PLAN

Secondo il White Paper “Promuovere lo sviluppo e l’adozione dell’intelligenza artificiale a supporto della ripresa” di Anitec – Assinform, l’Intelligenza Artificiale rappresenta la leva determinante della trasformazione digitale dell’Italia del post-pandemia, una chiave di volta per lo sviluppo del nostro tessuto produttivo e uno strumento abilitante della Digital Transformation. Insieme ad altre tecnologie, come l’IOT e il Cloud, continuerà a incidere significativamente sull’evoluzione della società negli anni a venire.
I dati raccolti dall’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, confermano il trend: con la pandemia, l’attenzione delle aziende italiane verso i temi dell’Artificial Intelligence non ha subito rallentamenti significativi: infatti, il 53% delle aziende medio grandi ha almeno un’iniziativa in corso e il 73% di queste ha attivato un progetto di AI negli ultimi 12 mesi.

Luca Rodolfi, Business Development Manager Artificial Intelligence & Analytics di SB Italia, Digital Innovation Company che realizza soluzioni IT all’avanguardia per le aziende che desiderano innovare, osserva come, mai come oggi, sia cruciale puntare sull’AI per fare in modo che la ripresa possa prendere il via. “Il PNRR rappresenta un’occasione unica per poter finalmente disporre delle risorse necessarie agli investimenti in questo settore, soprattutto nel nostro Paese, che attualmente occupa il 25° posto su 28 Stati nella classifica 2020 dell’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società DESI. Gli investimenti che nasceranno grazie al Recovery Plan dovranno riservare una particolare attenzione alle PMI, al fine di incentivare anche nelle realtà più piccole l’adozione di tecnologie di AI. Gli imprenditori sono spesso spaventati dai costi e temono che il cambiamento comporti trasformazioni interne difficilmente gestibili. Qui devono entrare in campo i fornitori, come noi di SB Italia, proponendo un approccio basato sull’utilità dei servizi e non sulla conoscenza tecnologica. Solo così l’Artificial Intelligence potrà davvero assolvere il suo ruolo naturale, quello di elemento promotore di un nuovo importantissimo salto di paradigma tecnologico che tutti auspichiamo”.

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