SMART WORKING: COME PUÒ FUNZIONARE BENE?

SMART WORKING: COME PUÒ FUNZIONARE BENE?

Perché i servizi gestiti sono la chiave per uno smart working senza sorprese.

Oggi, in un momento in cui abbiamo più o meno superato la fase emergenziale dell’epidemia, dove la maggior parte delle aziende ha dovuto attivare in tempi rapidissimi nuove modalità di lavoro da casa per dipendenti e collaboratori, ci troviamo di fronte a una nuova realtà, battezzata da molti “new normal”, dove spesso le aziende si domandano se sia necessario rendere “strutturale” lo smart working sperimentato durante gli ultimi mesi e come farlo.

Secondo una delle ultime ricerche dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, se durante il  lockdown abbiamo avuto 6,58 milioni di smart worker d’emergenza, nel “new normal” i nuovi lavoratori agili saranno 5,35 milioni, di cui 1,72 milioni nelle grandi imprese, 920mila nelle PMI, 1,23 milioni nelle microimprese e 1,48 milioni nelle PA.

Ma da dove partire per dotarsi di un sistema di smart working che sia realmente efficace e in grado di fornire un modello realmente sostenibile?

Prima di tutto, è importante affermare come lo smart working debba essere considerato e organizzato a tutti gli effetti come un “programma aziendale” che, per forza di cose, coinvolga non solo persone e spazi ma anche i diversi processi aziendali. SB Italia, Digital Innovation Company che realizza soluzioni IT all’avanguardia per le aziende che desiderano innovare, come ITSM provider mette in campo competenze che abbracciano processi e applicazioni, la gestione di diversi device – professionali e personali – nonché la parte infrastrutturale e di rete. Il proposito è quello di accompagnare le aziende in questo particolare percorso, con un’offerta completa e flessibile che assicuri un’infrastruttura tecnologica efficiente (IT Service Management) e servizi che comprendono la disponibilità di piattaforme tecnologiche e applicative, una costante manutenzione, un servizio di gestione e un continuo supporto operativo. Servizi che vengono erogati a supporto dei clienti per la gestione delle utenze da remoto e di tutte le problematiche che portano con sé.

Cosa va tenuto in assoluta priorità quando si disegna e realizza un progetto di smart working strutturale:

–        Il rispetto delle policy di sicurezza aziendali.  I terminali esterni al network aziendale sono molto più facilmente oggetto di attacchi informatici. Bisogna prestare una particolare attenzione alla dimensione mobile, poiché molti dipendenti accedono alle risorse aziendali da tablet e da smartphone. Da qui nasce la necessità di mettere sotto governance anche questo aspetto e garantire un’erogazione del servizio protetta e senza rischi.

–        Protezione dei dati sui dispositivi mobile. Il Device Management aziendale deve necessariamente comprendere i dispositivi mobili e includere un servizio di manutenzione e assistenza di tutti i device, a supporto delle utenze remote e delle sue problematiche.

–        La completezza delle applicazioni aziendali a disposizione del lavoratore in smart working. Poter lavorare in un ambiente che sia il più possibile familiare in termini di look-and-feel è un aspetto da non sottovalutare. La virtualizzazione dei desktop è una soluzione semplice che permette di rendere l’esperienza di smart working molto meno traumatica e che consente al dipendente/collaboratore di essere da subito produttivo.

 –        Un modello ibrido perfettamente funzionante. Dotarsi di un sistema di smart working efficiente non significa dover rinunciare definitivamente al lavoro in presenza. Al contrario, il fenomeno al quale stiamo assistendo oggi è proprio quello del consolidamento di un modello ibrido, che vede in alternanza alcuni dipendenti e collaboratori presenti in ufficio e alcuni invece operativi da casa o da altro luogo. L’alternanza ufficio e casa non deve creare nessun problema al lavoratore che deve poter lavorare nello stesso modo e in continuità indipendentemente da dove si trova.

Dichiara Corrado Dati, Business Unit Manager IT Service Management di SB Italia, “Lo smart working non è lavoro da remoto, ma un vero e proprio percorso di evoluzione e sviluppo dell’organizzazione; è un fatto non solo tecnologico ma anche profondamente culturale. Per le aziende oggi è necessario avviare un progetto che sappia gestire la complessità, dagli aspetti più tecnici a quelli sociali; per questo motivo, avere al proprio fianco un partner qualificato, con una reale capacità di progettare, realizzare e gestire architetture complesse e coordinare processi di business articolati, è un importante valore aggiunto.”

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